GIUDICE ANTONINO LA MALFA, RESPONSABILE DI DICHIARAZIONI DI FALLIMENTO ILLECITE ED ILLEGITTIME, PRESUMO A FINE DI LUCRO, NOMINATO, NON SI COMPRENDE CON QUALE COMPETENZA E DA CHI, PRESIDENTE DELLA SEZIONE FALLIMENTARE DEL TRIBUNALE DI ROMA

24 Luglio 2023 Off Di Paolo Bolici

Nel merito, con il presente articolo si vuole rappresentare come il giudice delegato dott. Antonino la Malfa, abusando del ruolo assunto presumo per fini di lucro personale, dichiara i fallimenti delle aziende, illecitamente ed illegittimamente, per appropriarsi dei capitali e spartirne i proventi delle vendite all’asta verso compiacenti a prezzi irrisori, unito, nel delinquere, a professionisti dallo stesso nominati . Rappresento il caso ditta Paolo Bolici. Premesso che inizialmente aveva ammesso al voto per l’omologa del concordato della ditta, creditori non aventi diritto per somme ingenti, decine di milioni di euro, di seguito stornati per intervento della Vigilanza della banca d’Italia, considerato che le somme vantate non erano dovute. Comunque in questo articolo si vuole rappresentare uno dei passaggi fondamentali delle truffe messe in atto dal dott. Antonino la Malfa, di seguito si espone l’architettura fraudolenta messa in atto:

il creditore della ditta Paolo Bolici, Galullo Marmi srl, in persona dell’amministratore pro-tempore Galullo Maria Grazia, incurante della procedura concorsuale in corso, depositava istanza di fallimento avverso la ditta (doc.1), il collegio del Tribunale di Velletri, Presidente Antonino la Malfa, decretava nonostante la procedura concorsuale in corso, la fissazione dell’udienza prefallimentare per il giorno 15.04.2014 (doc.2). Il giorno 10.04.2014, prima dell’udienza prefallimentare, il Tribunale di Velletri, in persona del giudice Antonino la Malfa, decretava la fissazione della data per l’omologa del concordato, avendo la ditta Paolo Bolici raggiunto la maggioranza dei voti da parte dei creditori per l’ottenimento dell’omologa del concordato(doc.3). Incurante della legge di merito e dell’avvenuta maggioranza dei voti dei creditori che consentivano l’omologa del concordato con la conseguente prosecuzione della continuità aziendale, veniva svolta l’udienza prefallimentare. Contrariamente alla decisione presa dal collegio(doc.2), il giudice delegato, nel verbale di udienza, risulta la dott.ssa Caprara e no il nominato dott.Antonino La Malfa(doc.4). Si nota nel documento la firma del dott. Antonino la Malfa, si allegano altri documenti attestanti la firma(doc.5) e no quella della dott.ssa Caprara , come risulta dal documento in allegato (doc.6), non necessitano ulteriori commenti, l’evidenza del reato è palese. Come noto, in periodo concorsuale non è concesso al debitore effettuare pagamenti per non intercorrere nel reato di bancarotta preferenziale pertanto non poteva esserci nessuna trattativa con il creditore istante GMC di Gallullo Marmi srl, non solo, nel caso di specie, visto l’avvenuta maggioranza , il preposto Antonino la Malfa si è superato , contrariamente al disposto di legge che rendeva inammissibile l’udienza prefallimentare per i motivi esposti, teneva in riserva il giudizio per il mancato accordo tra le parti che, ripeto, non poteva essere concluso per i motivi esposti. Successivamente, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Latina, avendo accertato l’usura messa in atto dalla banca Unicredit spa, nei confronti della ditta Paolo Bolici, emetteva provvedimento di sospensione dei termini, ai sensi dell’art.20 L.44/99(doc.7), tale disposto determinava la temporanea inesigibilità dei crediti da parte delle banche referenti, Circ.139/1991, si allega missiva della Vigilanza della banca d’Italia, sede Firenze (doc.8). Il G.D. dott. Antonino La Malfa, incurante di quanto esposto , dell’insussistenza del credito vantato dalla Unicredit spa, si allega perizia e diffida (doc.9) , mettendo in atto ulteriori artifizi e raggiri, con il supporto di commissari giudiziali collusi, in persona dell”avv. Renato Negroni e dott. Umile Sebastiano Iacovino, consentiva alla banca, pur non avendo alcun credito verso la ditta, di depositare opposizione all’omologa del concordato, con valore di credito determinate anche se insussistente (doc.10). Di seguito, il G.D. dott. Antonino la Malfa decretava il fallimento della ditta Paolo Bolici (doc.11), senza convocare le parti, a fronte di un’udienza prefallimentare pregressa ed inammissibile, come rappresentato, sostenuta da un voto negativo all’omologa da parte di Unicredit Spa, senza averne titolo e improcedibile per inesigibilità dei crediti dovuto al provvedimento di sospensione dei termini, sopra indicato.Per concretezza si allega la revoca del fallimento della ditta Paolo Bolici in pendenza di giudizio (doc.12) In conclusione una intensa attività delittuosa messa in atto dal G.D. dott. Antonino La Malfa e collusi per fini di lucro. Alla fine non comprendo come un individuo di tale specie possa essere nominato presidente della sezione fallimentare del Tribunale di Roma e tutti i procedimenti penali avviati contro il dott. Antonino La Malfa e collusi nonostante l’evidenza delle prove documentali prodotte, vengono regolarmente archiviati dalla Procura della Repubblica di Perugia e Velletri, probabilmente gode di protezione altrimenti dovrebbe essere arrestato per i danni sociali che provoca. Non solo , la vittima dei reati viene costantemente minacciata con atti ritorsivi ed infondati da parte di Giudici e Magistrati affinchè desista nel chiedere la Giustizia reclamata, si assiste all’inverosimile, altro che terzietà ed imparzialità, si resta nella speranza che qualche preposto possa mettere fine a questa incresciosa vicenda che ha distrutto una realtà industriale per fine di lucro e costretto quattrocento dipendenti alla perdita dell’occupazione dopo quarant’anni di attività.