Fallimento ditta Paolo Bolici dichiarato dal G.D.Antonino La Malfa colluso con banche e professionisti nominati nella procedura concorsuale, si presume corruzione,in attesa di sentenza

25 Novembre 2022 Off Di Paolo Bolici

L’atto di citazione per revoca del fallimento della ditta Paolo Bolici, oggetto di una truffa messa in atto dalle banche referenti per fini di lucro, Unicredit, BNL, Banca Intesa,Banca Sella, BPER, MPS, G.D. dott.Antonino La Malfa, regista dell’associazione per delinquere colluso con i commissari giudiziali, avv. Renato Negroni e dott.Umile Sebastiano Iacovino nonchè asseveratore dott. Salvatore Vittozzi ed avvocati di parte, in persona dell’avv. Luigi Bottai, avv.Antonio Di Iulio e dott. Francesco Rossi, depositato presso il Tribunale di Velletri (doc.1) è in attesa di sentenza, Giudice Valecchi. Il documento allegato attesta in modo inconfutabile la truffa messa in atto, proseguita sia con il depauperamento dell’ingente capitale autorizzato dal G.D. dott.ssa Raffaella Calvanese tramite il curatore avv. Maria Virginia Perazzoli, soggetto di manifesta incapacità incline a delinquere che con l’ammissione, alla formazione dello stato passivo della ditta, di creditori non aventi diritto per circa sessanta milioni di euro (doc.2) per dimostrare un’insolvenza inesistente, con false relazioni, finalizzata ad estromettere il coniuge in separazione dei beni , Beatrice Libernini, proprietaria del 50% di tutti i beni. Non solo, per escludere in modo definitivo la sig.ra Beatrice Libernini dai propri diritti, si presume che l’atto di separazione dei beni tra coniugi sottoscritto in data 23/03/2012, registrato presso lo stato civile del comune di Anzio(doc.3) si stato modificato, come risulta evidente dal documento, con la cancellazione e rettifica della data di registrazione 27/03/2012, al fine di evitare la prescrizione quinquennale visto che il curatore, avv. Maria Virginia Perazzoli aveva notificato l’atto di revocatoria in data 27/03/2017 (doc.4).Vieppiù, Unicredit, responsabile di aver vantato crediti inesistenti e determinanti al voto per l’omologa del concordato della ditta Paolo Bolici, ammessi dai collusi commissari giudiziari e G.D. (doc.5), in effetti era la ditta Paolo Bolici ha credito verso la banca per usura ed anatocismo praticato dall’istituto di credito negli anni di rapporto intercorso (doc.6), in seguito all’intervento della Vigilanza della banca d’Italia ha stornato le somme indebite giustificandosi di aver commesso un lieve errore, circa 11 milioni di euro nel calcolo del TEG (doc.7) inoltre, visto che la Procura della Repubblica di Latina aveva emesso il provvedimento della sospensione dei termini , art.20 L.44/99 avendo accertato l’usura praticata dalla banca (doc.8), con conseguente richiesta di rinvio a giudizio per i vertici apicali di Unicredit(doc.9), che ne determinava (premesso che la banca per i motivi esposti non aveva credito) la temporanea inesigibilità del credito, come sancisce la Circ.139/1991, il tutto è stato intenzionalmente omesso dai preposti alla procedura concorsuale, collusi. Unicredit, chiamata in giudizio dal sig. Paolo Bolici, con richiesta di danni per circa cinquecentomilioni di euro (doc.10), causa ripresa dal curatore per intervenuto fallimento, ha pagato ufficialmente alla curatela € 250.000,00(doc.11) (salvo altro ?) al fine d’interrompere il giudizio in corso, con la sottoscrizione di un accordo transattivo (doc.12), dove , leggendo il documento, la banca ammette di avere un credito di circa 11 milioni (per i motivi sopra espresso non vero) anzichè 22 milioni come da voto espresso per l’omologa del concordato, con tale somma, come risulta dal riepilogo dei voti(doc.5) , non vi sarebbe stata la dichiarazione di fallimento, una logica domanda, perchè la banca ha pagato se non era responsabile. Le azioni delittuose messe in atto dai preposti alla procedura concorsuale della ditta Paolo Bolici sono innumerevoli e non è possibile elencarle tutte nel presente articolo. Per concludere, nonostante l’evidenza documentale ineccepibile, le Procure della Repubblica interessate, Latina/Velletri/Perugia, con innumerevoli denunce attestanti i reati, hanno archiviato immotivatamente i procedimenti penali avviati, si presume per la salvaguardia dei Magistrati e Giudici denunciati. Riporto solo per nota il tenore di alcune archiviazioni, il PM dott. Giuseppe Travaglini della Procura della Repubblica di Velletri ha affermato, in sintesi, che non integra il reato di truffa l’induzione in errore del giudice, nel caso di specie relazioni false attestanti debiti per decine di milioni inesistenti della ditta Bolici (doc.13); il dott.Vincenzo Antonio Bufano, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Velletri è stato denunciato dal sottoscritto per aver archiviato dieci procedimenti penali senza condurre indagini ed effettuare la notifica di legge richiesta e prevista dall’art.408 comma 2 c.p.p.(doc.14), il GIP dott. Piercarlo Frabotta ha emesso richiesta di archiviazione , ritenendo responsabile la segretaria del dott. Vincenzo Antonio Bufano, come se i procedimenti penali li svolge la segretaria e no il PM procedente(doc.15), ulteriori commenti sono inutili per rappresentare il sistema giudiziario che , nel caso di specie, ha agito no per la tutela degli interessi collettivi ma per la protezione di chi delinque.Concludo, il fallimento della ditta Paolo Bolici sarà inevitabilmente revocato, tutte le vendite all’asta illecite promosse dal curatore avv. Virginia Perazzoli, autorizzato dal G.D.Raffaella Calvanese, tramite il commissionario PBG srl saranno revocate e gli acquirenti oltre perdere le somme versate saranno chiamati a rispondere per danni. Questa pubblicazione rappresenta il marcio che esiste in alcuni personaggi che amministrano la Giustizia, senza la certezza del diritto , le aziende non investono e creano disoccupazione come i quattrocento dipendenti del gruppo Bolici che hanno perso il lavoro per delinquenti che hanno messo in atto una truffa premeditata per fini di lucro con la compiacenza di Giudici/Magistrati/professionisti e responsabili delle banche che dovrebbero essere assicurati alle patrie galere perchè rappresentano un pericolo sociale ed impediscono lo sviluppo per interessi personali illeciti.