TRUFFA MESSA IN ATTO DALLA BANCA UNICREDIT SPA, CHIAMATA AL RISARCIMENTO DANNI PER UN MILIARDO E MEZZO DI EURO, COLLUSA CON IL G.D. DOTT.ANTONINO LA MALFA ,ATTUALE PRESIDENTE DELLA SEZIONE FALLIMENTARE DEL TRIBUNALE DI ROMA , REGISTA DELL’ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE, UNITO A BANCHE E PROFESSIONISTI NOMINATI NELLA PROCEDURA CONCORSUALE E FALLIMENTARE RELATIVA AL FALLIMENTO DELLA DITTA PAOLO BOLICI, N.75/2014 CON DECRETO EMESSO DAL TRIBUNALE DI VELLETRI IN DATA 18/06/2014 NONCHE’ PROTETTI DA MAGISTRATURA COMPIACENTE NONOSTANTE LA PALESE EVIDENZA DEI REATI. SONO IN PENDENZA DI SENTENZA SIA LA REVOCA DEL FALLIMENTO CHE L’ATTO DI CITAZIONE PER RISARCIMENTO DANNI. INOLTRE I DIRIGENTI DELLA UNICREDIT SPA, RINVIATI A GIUDIZIO, SONO SOTTOPOSTI A PROCESSO PENALE PRESSO IL TRIBUNALE DI LATINA E MAGISTRATI E/O GIUDICI E/O PROFESSIONISTI SONO OGGETTO D’INDAGINE IN INNUMEREVOLI PROCESSI PENALI, VISTO IL RIGETTO DELLE RICHIESTE DI ARCHIVIAZIONE DA PARTE DEI GIP PROCEDENTI DEL TRIBUNALE DI PERUGIA.

5 Aprile 2023 Off Di Paolo Bolici

La Unicredit spa è stata citata in giudizio da Paolo Bolici per risarcimento danni, stimato in un miliardo e mezzo di euro, si allega estratto(doc.1) per aver messo in atto azioni delittuose , collusa con il G.D. dott. Antonino La Malfa e professionisti conniventi, determinanti per il decreto di fallimento della ditta Paolo Bolici, emesso dal Tribunale di Velletri, in data 18/06/2014. In seguito all’intervento della Vigilanza della banca d’Italia e no dei preposti Magistrati della Procura della Repubblica di Latina/Velletri, interessati da innumerevoli denunce, i vantati crediti del ceto bancario referente la ditta Paolo Bolici, causa della crisi finanziaria provocata all’intero gruppo industriale facente capo a Paolo Bolici, sono stati stornati. Per questo motivo, dopo anni d’insistenze per far emergere la truffa di fronte ad una Magistratura totalmente omissiva, contrariamente, vessatoria nei confronti di Paolo Bolici, quali atti repressivi per non consentire il proprio diritto di difesa. Successivamente al disposto, emesso con sentenza della Corte di Appello di Roma, visto l’evidenza dei reati messi in atto dai preposti e collusi, di riammissione nei termini, è stato consentito il deposito di revoca del fallimento della ditta Paolo Bolici (doc.2), attualmente in pendenza di giudizio.Riporto soltanto alcuni documenti al fine di rappresentare l’evidente piano delittuoso premeditato per appropriarsi dell’ingente capitale appartenente alle aziende facenti capo a Paolo Bolici. Il G.D. dott. Antonino La Malfa, si avvaleva, per portare a termine la truffa premeditata, di professionisti nominati dal medesimo, in persona dei Commissari Giudiziali, avv. Renato Negroni e dott. Umile Sebastiano Iacovino nonchè dei consulenti di parte, avv. Luigi Bottai-avv. Antonio Di Iulio-dott. Salvatore Vittozzi. Come risulta dal documento in allegato (doc.4), la Unicredit spa è stata ammessa dai C.G. e G.D. al voto per l’omologa del concordato preventivo, determinante, con un credito di € 22.376.668,44, incuranti delle note integrative, comunicazione avv. Bottai,verbale adunanza dei creditori, dove tale vantato credito veniva contestato(doc.6-7-8). Preciso che il commissario giudiziale dott. Iacovino è un mandatario Unicredit Spa, in pieno conflitto d’interessi (doc.9).Di seguito, come risulta dagli allegati, la banca veniva diffidata a proseguire nel proprio intento delittuoso nonchè la documentazione peritale attestante l’insussistenza del credito vantato dalla banca, veniva depositata presso la cancelleria della sezione fallimentare del Tribunale di Velletri inoltre la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Latina, avendo accertato l’usura praticata dalla Unicredit Spa alla ditta Paolo Bolici, per circa tre milioni di euro, emetteva provvedimento di sospensione dei termini, ai sensi della L.44/99 (doc.10-11-12). Il G.D. dott. Antonino La Malfa , consapevole dei reati messi in atto, consentiva alla Unicredit di opporsi all’omologa del concordato (doc.13) con le conseguenze disastrose derivanti , visto il decreto emesso di dichiarativa di fallimento, oggetto di un piano fraudolento per appropriarsi dell’ingente capitale e spartirne i proventi con vendite pilotate verso compiacenti.Come risulta dai documenti allegati, la Unicredit spa , visto le perizie (doc.10), l’ammissione di responsabilità e storno delle somme indebite, insinuazione alla formazione dello stato passivo della ditta Paolo Bolici, verbale udienza penale, ammissione del teste, accordo transattivo, bonifico, vedi estratto CeRi (doc.4-5- 14-15-16), non aveva il credito vantato, la truffa è palese.Non solo, per impedire la divisione dei beni, 50%, appartenenti al coniuge Beatrice Libernini, si presume che il responsabile dello stato civile del comune di Anzio (RM) sia stato corrotto per modificare la data dell’atto di separazione dei beni tra coniugi , vedi estratto (doc.17 ) al fine di consentire la revocatoria fallimentare notificata oltre i termini quinquennali dal curatore,avv. Maria Virginia Perazzoli , soggetto di manifesta incapacità incline a delinquere, pertanto sarebbe stata prescritta(doc.18) , in aggiunta si rileva l’ammissione di creditori non aventi diritto per circa sessanta milioni di euro (doc.19).Quanto rappresentato è indice delle truffe messe in atto dal Tribunale di Velletri, in persona di alcuni preposti alle procedure concorsuali e fallimentari nonchè di parte della Magistratura interessata che non interviene nella tutela dei diritti collettivi ma salvaguarda chi delinque per motivi che sono oggetto d’indagine. ATTUALMENTE SONO IN CORSO LE REVOCHE FALLIMENTARI E TUTTI I BENI ALIENATI SARANNO OGGETTO DI RISARCIMENTO DANNI E RESTITUZIONE NE CONSEGUE L’INCAUTO ACQUISTO E/O ACCERTAMENTO DI COLLUSIONE CON DERIVANTI PROCESSI PENALI AVVERSO TUTTI COLORO CHE HANNO ACQUISTATO I BENI DERIVANTI DAL FALLIMENTO DECRETATO ILLEGITTIMAMENTE, COME ESPOSTO E RAPPRESENTATO , DELLA DITTA PAOLO BOLICI. LE PROVE PRODOTTE NON LASCIANO DUBBI, SONO INECCEPIBILI A PRESCINDERE DALL’AMMISSIONE DI RESPONSABILITA’ CHE NE ACCENTUA IL REATO MESSO IN ATTO. RITENGO CHE LA MAGISTRATURA PRENDA CONSAPEVOLEZZA DI QUANTO DENUNCIATO E PROVVEDA AVVERSO TUTTI COLORO CHE HANNO DISTRUTTO PER FINI DI LUCRO UNA REALTA’ INDUSTRIALE, LEADER INTERNAZIONALE DEL CONTRACT CHIAVI IN MANO, CHE DAVA LAVORO A QUATTROCENTO DIPENDENTI