avv.Maria Virginia Perazzoli, totalmente incapace, truffatore senza limiti , partecipe ad una associazione per delinquere a fini di lucro, protetto da Magistrati e Giudici compiacenti, continua indisturbato a commettere reati invece di essere condannato alla reclusione visto i danni ingenti ed irreparabili che provoca a terzi.

Maria Virginia Perazzoli, nominato curatore nel fallimento della ditta Paolo Bolici, n.75/2014 Tribunale di Velletri, dichiarato illegittimamente, su debiti inesistenti, dal G.D. dott. Antonino La Malfa, regista dell’associazione per delinquere, a compimento di un piano delittuoso premeditato per appropriarsi dell’ingente capitale appartenente alla ditta Bolici ed escludere all’avente diritto, la sig.ra Beatrice Libernini, coniuge, dalla proprietà del 50% dei beni, ammetteva, intenzionalmente, alla formazione dello stato passivo della ditta, creditori non aventi diritto, per decine di milioni di euro senza effettuare nessun accertamento delle vantate pretese, al fine di estromettere la sig.ra Beatrice Libernini, avente diritto al 50% dell’intero capitale. Considerato che notificava la revocatoria fallimentare alla sig.ra Beatrice Libernini in data 27.03.2017 8(doc.1), oltre la scadenza quinquennale, quindi azione prescritta, si presume che in accordo con il funzionario dello stato civile del comune di Anzio, come si rileva dal documento in allegato (doc.2), rettificava la data di registrazione dell’atto di separazione dei beni tra coniugi al fine di consentire la validità dell’atto di revocatoria per appropriarsi dell’intero capitale della ditta Paolo Bolici ed escludere la sig.ra Beatrice Libernini. La compiacenza del Giudice del Tribunale di Velletri, dott.ssa Trimani e del G.D. dott.ssa Raffaella Calvanese hanno perfezionato con apparente legalità imposta, il reato messo in atto. Si assiste all’inverosimile, una Giustizia totalmente pilotata, in danno della vittima di turno e truffatori come l’avv. Maria Virginia Perazzoli che continua con truffe legalizzate per fini di lucro personale, una vera indecenza che non viene impedita da sostituti procuratori compiacenti difronte a prove ineccepibili. Invece della certezza del diritto si assiste alla certezza delle truffe legalizzate.