GIUDICE ANTONINO LA MALFA, COLLUSO CON BANCHE E PROFESSIONISTI, RESPONSABILE DI MOLTEPLICI REATI FINALIZZATI A DICHIARAZIONE DI FALLIMENTO DI AZIENDE PER FINI DI LUCRO, CONTRARIAMENTE ALLE ATTESE CHE SI ATTENDEVANO L’ESPULSIONE DEL GIUDICE DALLA MAGISTRATURA, E’STATO NOMINATO PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DI VELLETRI,ESEMPIO ECLATANTE DELLA VIOLAZIONE DELLA CERTEZZA DEL DIRITTO E DI COME E DA CHI VIENE GESTITA LA GIUSTIZIA

15 Gennaio 2024 Off Di Paolo Bolici

Il giudice Antonino La Malfa, oggetto di innumerevoli denunce, se ne allega una delle tante, ha distrutto aziende, famiglie, con conseguente danno sociale nonchè depauperato il capitale delle vittime designate, con danni per centinaia di milioni di euro, nonostante le segnalazioni ai vertici apicali della Giustizia per essere espulso dalla Magistratura, contrariamente è stato nominato Presidente del Tribunale di Velletri, un modo indegno per la tutela dei diritti collettivi. Presso il Tribunale di Velletri sono in pendenza di giudizio cause per revoca dei fallimenti decretati illecitamente ed illegittimamente dal Giudice Antonino la Malfa, nel precedente ruolo di giudice delegato presso il medesimo tribunale, attualmente, che addirittura riveste il ruolo di presidente, come può essere garantita l’imparzialità e terzietà nei giudizi su procedimenti decretati dal medesimo, profonderà tutte le sue energie per proteggere il proprio operato delittuoso in danno della vittima dei ricorsi per revoca dei fallimenti. Per ultimo e no di poco conto, il giudice Antonino La Malfa è tutelato da un sistema consolidato presso le procure della repubblica e tribunali penali, in persona dei Magistrati e/o Giudici nominati nei vari procedimenti che, anzichè accertare i fatti, documentati con prove ineccepibili dagli istanti alle denunce depositate avverso il giudice , profondono le proprie energie solo per creare al dott. Antonino la Malfa, l’impunità, con attività di depistaggio e/o favoreggiamento e/o insabbiamento , nelle forme di concorsualità nel reato. Si assiste impotenti all’inverosimile, quale riforma della Giustizia si prospetta se la Casta decide a proprio piacimento il destino dei cittadini italiani , indipendentemente dai principi fondanti della Costituzione, ne risulta un modo indegno di amministrare la legge e l’insussistenza della certezza del diritto.